Le vitamine sono un’ottima prevenzione nella perdita di visione causata dalla degenerazione maculare senile a patto che vengano assunte in modo corretto. Lo rivela uno studio effettuato al Wilmer Eye Institute, presso la John Hopkins University School of Medicine. Si è scoperto che solo il 40% dei pazienti affetti da dms- esaminati durante la ricerca- assumeva le vitamine nel giusto dosaggio. Negli altri casi le vitamine non venivano prese del tutto oppure erano assunte in dosi troppo elevate. In alcuni casi invece venivano prese inutilmente poichè il tipo di degenerazione di cui erano affetti i pazienti non poteva migliorare in nessun caso.
Lo studio, condotto dalla dottoressa Susan Bressler, conclude che i pazienti americani con dms non conoscono a sufficienza le modalità di assunzione degli integratori vitaminici e che è indispensabile una campagna di educazione al riguardo. Se infatti negli USA i pazienti assumessero in modo corretto gli integratori vitaminici circa 300.000 persone potrebbero tenere sotto controllo la progressione della dms per un periodo di almeno 5 anni. Nel 2001 lo studio AREDS (Age Related Eye Disease Study) ha evidenziato che una formula specifica di anti ossidanti (vitamina C, vitamina E e beta carotene) e zinco possono ridurre la progressione della dms di almeno il 25% tra i pazienti a rischio, in particolar modo nei casi di degenerazione nella forma umida. I pazienti con dms fumatori devono modificare questa formula, togliendo il beta carotene, dato che dosi eccessive di questo elemento sono state associate a maggiori percentuali di rischio di cancro ai polmoni. Pertanto l’efficacia degli integratori vitaminici è limitata alla forma umida di degenerazione maculare. E’ un trattamento per alcuni pazienti eccessivamente costoso che non potrà in ogni caso ridare la visione già perduta e che deve essere affiancato ad altri trattamenti a disposizione per combattere l’evolversi della malattia. Lo studio di Wilmer si basa sul monitoraggio di 332 pazienti con dms, con età media di 79 anni. Di questi, 228 si sono ritenuti idonei a trarre beneficio dalla formula AREDS ma solo 140 pazienti (61%) utilizzavano la formula in modo corretto.